APPUNTAMENTI DI MEDITAZIONE E ASCOLTO
Appuntamenti di meditazione e ascolto.
Un mercoledì al mese:
27 Gennaio, 24 Febbraio, 23 Marzo 2016.
Alle 20.30
Torino, Via Genè 12.
Associazione “Lo Specchio Magico”, c/o S.O.S. ASAI.
Da quest’anno Lo Specchio Magico si arricchisce di una nuova attività: gli “Appuntamenti di meditazione e ascolto”.
Per chi è già socio non si tratta di una novità assoluta, in quanto sporadicamente l’Associazione ha offerto alcuni momenti di questo genere. Ma questi appuntamenti, diversamente dai precedenti o comunque come obiettivo primario, intendono indirizzarsi verso una ricerca personale intimistica e spirituale.
Pertanto, pur restando un’attività complementare alle principali attività formative dell’associazione e pur trattandosi, come le altre, di un’attività volta alla crescita personale, non si pone come un’attività formativa in senso stretto.
Si tratta piuttosto di uno spazio in cui le parole lasciano posto al sentire e l’osservare, come nel suo significato etimologico, non è solo un’azione degli occhi fisici, è ancor più un’azione della mente.
Gli appuntamenti di meditazione e ascolto sono un momento in cui acquietare le nostre turbolenze, per ritrovare un po’ di pace, uno spazio per la cura di sé.
Coerentemente con la natura di questi appuntamenti, non userò parole per parlare della meditazione o dell’ascolto.
Preferisco la pratica. Preferisco l’esperienza.
Per questo, in attesa di potere incontrare quanti più di voi, introduco questi appuntamenti con una brevissima narrazione del mio avvicinamento alla pratica della meditazione e dell’ascolto.
Sin da ragazzo sono stato attratto da alcuni personaggi, yogi, santoni indiani, guru, fachiri, di cui avevo soltanto letto qualcosa sui libri.
Mi affascinavano cose come la trasmissione del pensiero, la lettura della mente, la trance, l’ipnosi, la levitazione … la meditazione.
Ma per molti anni questa attrazione è rimasta ad un livello molto superficiale e la postura a gambe incrociate tipica della meditazione, che tra il poco che avevo visto di quel mondo era quello che meglio riuscivo a riprodurre, era qualcosa da fare vedere agli amici, un esercizio fisico come fare un salto o correre più veloce di altri.
Ero, e sono, grassottello, non riuscivo a competere su altre attività fisiche ma in questo esercizio, così come altre piccole contorsioni che riuscivo a fare grazie alla mia conformazione fisica – che invece rappresentavano il mio collegamento con lo yoga, non avevo rivali.
Mi esibivo in questo modo ed in questo modo veniva soddisfatta anche la mia passione per quel mondo esotico – esoterico.
Poi un incidente ad un ginocchio interruppe la possibilità dell’esibizione e così anche quell’attrazione che provavo verso quel mondo si assopì e la mia vita proseguì senza che ne sentissi alcuna mancanza.
Fu molti anni dopo, a seguito di una crisi profonda nella mia vita, che casualmente mi ritrovai a stare seduto su un cuscino, con le gambe incrociate, per fare un esercizio di ascolto, un esercizio che prendeva spunto da un tipo di meditazione tibetana.
Non mi sorpresi di riuscire a stare in quella posizione con facilità, mentre altri manifestavano evidenti difficoltà e rifiuti vari a farlo, anzi fu una piacevole riscoperta di quell’attrazione che avevo abbandonato anni prima.
A differenza di allora, però, adesso stavo scoprendo cosa fare in quella posizione e a cosa mi serviva.
Da quella prima volta cominciai a scoprire che molto di ciò che avevo abbandonato, tralasciato, non ascoltato e che in alcuni casi avevo anche cercato di seppellire – come anche l’attrazione per la meditazione, era ancora vivo, sepolto dal manto polveroso prodotto dalle migliaia di parole, pensieri, immagini, credenze, fantasie ed ideologie di cui mi ero nutrito nel corso degli anni, ma vivo.
Cominciai a scoprire emozioni e bisogni ai quali non avevo mai dato peso e importanza, in alcuni casi addirittura negati.
Cominciai a vedermi come realmente ero e non come mi piaceva immaginare che fossi.
È stato faticoso, a volte doloroso, cogliere ed accogliere tutto ciò che scoprivo di me. Ma non è stata solo fatica e dolore.
C’è stato anche il piacere per ogni nuova scoperta che confermava che la strada che stavo percorrendo era quella che mi permetteva di apprezzare la gioia di vivere, che mi permetteva di amare e di accettare anche ciò che non era come avrei voluto che fosse … che mi permetteva di accettare i momenti di debolezza in cui le certezze si trasformavano in dubbio!
Sono passati quasi 20 anni da quella prima volta, dalla ri-scoperta di quell’antica attrazione. Un’attrazione che a poco a poco si è trasformata in una tranquilla passione (prendo in prestito questa espressione da Corrado Pensa, insegnante e guida di meditazione buddista ed autore di numerosi saggi sulla meditazione, tra cui uno intitolato come la frase da me usata). Ed è stato anche l’inizio di un lento e costante processo di pulizia e di acquisizione di consapevolezza che prosegue ancora oggi.
Oggi, nel tentativo di essere fedele all’apprendimento di vivere il qui e ora, vivere il momento presente, non penso di avere raggiunto la meta, né sento il bisogno di pormi una meta.
Sento di essere in cammino.
In questo senso non mi considero un maestro e nemmeno mi qualifico come esperto di meditazione, ma so che insieme al molto che posso ancora imparare ho anche qualcosa da potere donare.
Sento di potere accompagnare e sostenere molti lungo il proprio sentiero e nella propria personale ricerca di benessere e sento anche di potere essere un buon compagno di viaggio lungo alcuni tratti di strada comuni.
Questo vuole essere il mio modo per restituire al mondo quello che altri mi hanno dato, ed è anche il mio modo per ringraziare quanti mi hanno donato il loro sostegno lungo questo cammino:
“offrire uno spazio in cui avvicinarsi, sviluppare ed approfondire la propria ricerca di senso; offrire un buon sostegno nei momenti di difficoltà; essere un compagno di viaggio nella ricerca di nuove strade e nuovi percorsi”.
La meditazione sarà il mezzo attraverso cui ricevere e restituire, accogliere e donare, imparare ad amare ed amarsi …
Gli appuntamenti di meditazione e di ascolto ben si associano ed integrano le “meditazioni della controra”, di cui parlo in un altro articolo.
Per partecipare agli appuntamenti di meditazione ed ascolto è richiesta la tessera associativa a Lo Specchio Magico, oppure un contributo di partecipazione di 10 €.
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