ELOGIO DELLA SOFFERENZA
ELOGIO DELLA SOFFERENZA
Il 2014 è stato, per me, un anno di grandi esperienze, passioni, scoperte.
Ma è stata di più la sofferenza, che ancora, seppur attenuata, mi accompagna.
Mi ha aiutato, e continua a farlo, il vederla come una spinta al cambiamento, alla trasformazione.
La sofferenza come “start up” di un processo interiore, non solo come dolore dell’anima, che risuona nel corpo.
Non solo come sapore amaro di piaceri e godimenti perduti, nostalgia di possibilità esaurite, tormento di bisogni insoddisfatti.
Mi sforzo di vedere il senso di questa mia sofferenza e mi accorgo di potercela fare solo accettandola.
Mi aiuta, ad accettarla, il vederla come condizione dell’esistenza umana, mia, di tutti.
Questa mia sofferenza ha interrotto la continuità della mia vita, mi ha aiutato a vederne i “sospesi” più importanti, sollecitandomi a ricercarne i sensi più sottili e a rivedere i miei modi di stare con gli altri e, prima ancora, con me stesso.
Ecco allora il senso “buono” della mia sofferenza: esplorazione di terre nuove, allargamento di spazi temporali angusti, ri-scoperta delle mie possibilità di piacere, benessere, felicità.
Ecco perché sento il bisogno di ri-condividere questa mia poesia:
Mi piace.
Mi piace la vita nelle sue forme più belle,
il vento, la terra, le donne, i bambini.
Mi piacciono le pietre e lanciarle.
Mi piacciono le stelle e il cielo di giorno ed il sole.
Mi piace il cibo che mangio ed il vino.
Mi piace il lavoro e mi piace invecchiare.
Mi piace incontrare la gente e mi piace parlare.
Ancor più mi piace ascoltare.
Mi piace ascoltare le voci che non hanno parole,
ma muovono i sensi, i miei, i tuoi, i nostri.
Mi piacciono gli occhi che sanno guardare, incantati.
Mi piacciono i gesti d’amore.
Mi piace l’amore e l’amicizia.
Buon 2015 e giorni futuri, a Tutti.
spinta al cambiamento alla trasformazione…la morte di un genitore ci fa sentire “soli”, è per questo credo che ci arriva la spinta. La tua spinta mi piace perchè parla di rinascita, ma come tutte le volte che si ri-nasce l’incertezza può prevalere sulla curiosità di esplorare le cose nuove davanti a noi. Io mi sento ancora nell’incertezza, sarà che questi ultimi anni della mia vita non sono riuscita a riempirli delle cose che desidero e quello che desidero è un po’ più di libertà per me…sono sempre presa dai doveri nei confronti della famiglia e non ne posso più. Sarà per questo che la tristezza per la morte di papà è per me ancora tanto amara, perchè la Sua morte mi rimanda a quel senso delle cose rimaste in sospeso, non concluse…leggerti mi aiuta a riflettere. Ti voglio bene
Il mio proposito per questo nuovo anno e’ di accettare le sfide, le vittorie e le sconfitte .. La sofferenza non avrà’ ragione di esistere.. Ti abbraccio
Le tue parole sono sempre belle …riscaldano il cuore e riescono sempre a farmi sorridere mentre penso ” come ha ragione “. Buon 2015 e … grazie . Valeria
La sofferenza come ” start up” di un processo interiore.
E’ lì che voglio entrare, per incontare la mia sofferenza guardarla negli occhi e finalmente conoscerla.
Grazie Domenico. Carapat.
Grazie